Monastero di San Benedetto
La Campata più esterna, vicino all’ingresso, è rettangolare ed è molto più alta di quella interna; le separa un arco, al di sopra del quale sta l’affresco della “Crocifissione”. La prima Campata è tagliata da un arco trasversale, che poggia su mensole decorate con motivi a foglie: da qui partono i costoloni della prima crociera verso l’entrata, che si interrompono dal lato della parete della “Crocifissione”, dopo aver appena accennato alla linea curva di un altra crociera, mai realizzata.
La seconda Campata presenta una crociera molto più bassa, senza costoloni. Alcuni gradini immettono nel Transetto, un tempo separato dalla Chiesa tramite un muro e che, oggi, costituisce una specie di iconostasi. L’abside è scavata nella roccia e di fianco ha un piccolo spazio rettangolare, al quale si accostano le cappelle quadrangolari del braccio destro del Transetto.
Ogni spazio disponibile è affrescato e ciò in parte nasconde le incongruenze presenti. Una anomalia vistosa, ad esempio, è costituita dal pulpito che si trova, per chi entra, sulla parete sinistra della prima Campata, cioè in fondo alla Chiesa, alle spalle dei fedeli. All’esterno, inoltre, sul lato destro, in corrispondenza della prima Campata, ci sono i resti di una facciata; si vedono, infatti, nell’intercapedine tra il fianco della Chiesa e il monastero, una porta murata, con spigoli smussati e una lunetta trilobata, sormontata da un rosone polilobato, al di sopra del quale sta una cornice di archetti intrecciati, in pietra.
È molto probabile che la facciata terminasse a capanna e che la porta stessa avesse una copertura, come dimostrano gli incassi a solco e le mensole. Sopra il rosone, invece del calcare, c’è il tufo e questo fa supporre un innalzamento della struttura. L’ipotesi più accreditata è, quindi, che la Chiesa Superiore fosse costituita inizialmente solo dal vano della prima Campata, con ingresso e pulpito nella parete di fronte: poteva essere uno spazio di stretta clausura, visto che tutti gli altri luoghi erano accessibili ai numerosi pellegrini.
Questo ambiente potrebbe essere stato collegato col monastero che l’abate Bartolomeo II (1318-1343) aveva ingrandito creando il chiostro. Gli ambienti più antichi, un tempo esclusi, potrebbero essere stati inglobati e potrebbe essere stata demolita la parete corrispondente a quella dell’attuale arco con l’affresco della “Crocifissione”. Le volte della prima Campata sarebbero state rialzate e si sarebbe tentato di dividere lo spazio per ottenere tre campate uguali, ma, e non si conosce il perché, i lavori si interruppero e tutto rimase come oggi si vede.
Questo sembra confermato anche dalle decorazioni: nella prima Campata lavorarono i Senesi, chiamati dall’abate Bartolomeo da Siena (1363-1369) e, intorno al 1430, quandosi decise di sospendere i lavori, i maestri umbro-marchigiani ornarono la parete più interna della Chiesa ed il Transetto.